Il progetto ECCEHOMO
A fine 2017 è partita la progettazione e realizzazione di una nuova azione del “Programma di Accesso” del progetto E-RIHS.it - European Research Infrastructure for Heritage Science che mette a disposizione degli Enti e delle Istituzioni di conservazione italiani la rete di strumenti e tecnologie diagnostiche degli Istituti di ricerca afferenti ad E-RIHS.it. Grazie ad uno specifico finanziamento MIUR, questi servizi sono del tutto gratuiti per le istituzioni richiedenti (call 2017).
Descriviamo in questa pagina i primi risultati di una delle proposte di accesso E-RIHS selezionate nella call 2017: l’Ecce Homo di Antonello da Messina della Collezione del Collegio Alberoni di Piacenza, opera di grande importanza e di enorme fragilità.
L'obiettivo delle indagini diagnostiche non invasive pianificate è di raggiungere una maggiore conoscenza dell’opera e creare un supporto digitale oggettivo di valutazione e misurazione dell’opera che coadiuvi le attività dei conservatori e restauratori.
L'opera
L’Ecce Homo di Antonello da Messina (1475) della Galleria del Collegio Alberoni di Piacenza è custodito dal 2002 in una teca fissa, non stagna e micro-climatizzata a causa delle sue precarie condizioni di conservazione.L’opera nel corso dei secoli è stata infatti oggetto di numerosi interventi conservativi molto aggressivi: è stata privata della cornice originale, assottigliata nel supporto, bagnata e pressata. La pellicola pittorica, che si era polimerizzata seguendo nel tempo la curvatura progressiva del legno e quindi aumentando in larghezza, è stata ricondotta forzatamente alla più stretta dimensione planare iniziale. In conseguenza a ciò, la superficie pittorica presenta sia accavallamenti ormai stabili, sia zone di collasso coincidenti con le gallerie scavate dagli insetti xilofagi al di sotto della preparazione. La tavola, infine, ha una parchettatura degli anni Cinquanta del ‘900 i cui regoli non sono più scorrevoli. Il monitoraggio, dopo 15 anni di conservazione in vetrina, mostra come l'attenzione debba sempre essere costante sia sul funzionamento degli impianti, sia sulla valutazione delle condizioni conservative dell’opera, intesi come fattori strettamente interdipendenti.
Attività svolte
Le azioni di diagnostica programmate sono state realizzate nel periodo marzo-giugno 2018 dai quattro laboratori coinvolti, in modo coordinato ma indipendente.
Per evidenziare la presenza di materiali da restauro in relazione alla morfologia della superficie, per approfondire la sequenza pittorica e la distribuzione dei materiali originari e di restauro, per una lettura IR dell’opera, il CNR-IFAC di Firenze ha eseguito analisi di imaging iperspettrale nel visibile (VIS) e nel vicino infrarosso (NIR) e di imaging della fluorescenza indotta da radiazione ultravioletta (UV). Le immagini della fluorescenza UV consentono di visualizzare la presenza dei precedenti interventi di restauro, nonché lo stato di conservazione generale del film pittorico e della vernice. I dati di imaging iperspettrale hanno invece fornito informazioni per l’identificazione dei materiali e una loro distribuzione sull’opera insieme alla documentazione delle componenti più interne del dipinto, quali disegni preparatori e dettagli nascosti.
Per la visualizzazione dello stato conservativo del supporto ligneo e della dislocazione delle gallerie da insetti xilofagi è stata effettuata dall’unità INFN-CHNet di Bologna una (Micro)Tomografia X; mentre per caratterizzare e definire la distribuzione dei materiali originali del dipinto e di quelli utilizzati nei restauri è stata eseguita una mappatura con lo scanner XRF per conto diINFN-CHNet di Firenze.
Per acquisire conoscenze sulla morfologia della superficie pittorica e supportare una correlazione incrociata con le altre analisi non invasive eseguite sull'opera (come ad esempio la disposizione spaziale delle gallerie causate dagli insetti xilofagi sul supporto ligneo), il CNR-ISTI di Pisa ha realizzato una digitalizzazione 3D completa dell’opera.
Risultati raggiunti
L’operazione congiunta del team multidisciplinare del nodo italiano di E-RIHS.it ha generato una rappresentazione grafica tridimensionale, sovrapponibile all’immagine del dipinto variabile nel tempo, utile come base di confronto nel controllo periodico dell’Ecce Homo di Piacenza. Tutti i dati conoscitivi ottenuti sull’opera sono in via di integrazione (a cura del CNR-ISTI di Pisa), mediante una loro mappatura sullo spazio 3D/2D della rappresentazione digitale dell'opera; il fine è quello di rendere possibile una facile consultazione e visualizzazione su web di tutti i dati, sia a scopo scientifico che divulgativo. Si sta realizzando uno strumento semplice e condivisibile che permetta, al contempo, di coadiuvare il conservatore/restauratore nel monitoraggio dell’opera, e di fornire funzionalità di visita virtuale e arricchimento conoscitivo all’utente/visitatore. In quest’ultimo caso il dispositivo di visualizzazione e navigazione, fruibile in loco o via Web, potrebbe costituire uno strumento integrativo alla visita museale, consentita da settembre a giugno per piccoli gruppi e della durata massima di 10 minuti.
Video dimostrativo del SISTEMA creato integrando i dati della Tomografia a raggi X e del modello 3D ad altissima risoluzione per analizzare le gallerie dei tarli presenti nella tavola dell'Ecce Homo.
News
CONVEGNO a Piacenza il 28 novembre 2019 ECCEHOMO Progetto E-RIHS.it: gli esiti delle indagini Sala degli Arazzi Galleria Alberoni - Via Emilia Parmense, 67 - Piacenza Locandina Programma Modulo di preiscrizione Comunicato stampa ufficiale del progetto E-RIHS.it ECCEHOMO
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